title. Più verdi del verde

Sorvolando le soffici masse bianche nel blu accarezzo dolcemente
i limiti di tutto ciò che conosco
e con la potenza di un fiume in piena
che ha smarrito il suo corso
traccio confini dentro me stessa
solo per straripare
e vedere che cosa c’è dall’altra parte.

Cosi scivolo oltre
nel viaggio più lungo e più lontano
da ciò che ho sempre chiamato casa.
Mamma Asia, dal canto suo, è gentile.
Mi tende la mano e me la stringe
e mi accoglie come se ci fossimo sempre amate.

È dolce nel traghettarmi da un luogo all’altro.
Silenziosa, mi culla.
Ed io sprofondo in un luogo senza tempo,
in cui i miei occhi irrequieti non sanno dove posarsi,
tentano di introiettare quanta più bellezza possibile
fino ad esplodere
ed illuminarsi di una luce nuova,
una luce sconosciuta,
con cui nessuno
li aveva mai abituati a guardare.

Mamma Asia e i suoi cieli sono più blu del blu
e i suoi prati più verdi del verde.
Nei suoi tramonti danzano tutte le sfumature del rosso e dell’arancio
e nelle sue albe si susseguono tutte le note del lilla.
Colori puri, come le anime di chi la abita
di cui, dopo infinite conversazioni,
non mi restano che i sorrisi e i profondi sguardi.
Come me li avessero scolpiti dentro, cristallizzati.

I profumi e gli odori,
che urlano esotismo e si amalgamano così bene a tutti quegli aromi che sanno un po’ di casa,
li conservo dentro me.

Mamma Asia mi ha insegnato
ad abbandonarmi alla diversità
e ad amarla visceralmente
senza esitazione
ed io per questo
non potrei esserle più grata.

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Poesia di Magma